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Ricorre quest'anno il 65° anniversario dalla nascita della Pattuglia Acrobatica Nazionale, ufficialmente costituita sulla base aerea di Rivolto (UD) con la denominazione di "Nucleo Speciale Acrobatico", l'ormai lontano 1° Marzo 1961.

Prima di tale data, a partire dall'immediato dopoguerra e soprattutto con l'introduzione dei primi velivoli a getto, erano state numerose le formazioni acrobatiche che si erano avvicendate tra i vari reparti dell'Aeronautica Militare.

Tra queste ricordiamo la pattuglia del "Cavallino Rampante" costituita presso la 4ª Aerobrigata, i "Guizzo" poi divenuti "Getti Tonanti" della 5ª, le "Tigri Bianche" della 51ª, fino ai "Diavoli Rossi" della 6ª e ai "Lanceri Neri" della 2ª Aerobrigata. Tali formazioni nascevano però in maniera estemporanea in seno ai singoli reparti e venivano selezionate di stagione in stagione per rappresentare l'Aeronautica, senza un particolare criterio.

Questo stato di cose convinse infine lo Stato Maggiore a capitalizzare l'esperienza fino ad allora acquisita nell'addestramento acrobatico, costituendo un singolo reparto che riunisse i migliori piloti e permettesse di dotarsi quindi di un unicoo strumento di rappresentanza dell'Arma e della Nazione intera durante manifestazioni ed eventi di rilievo, sia in Italia che all'estero.

Il primo nucleo della pattuglia, che prese successivamente il nome di "Frecce Tricolori", fu creato con un'aliquota di Canadair CL.13 Mk.4 (versione costruita su licenza in Canada dell'F-86E "Sabre") provenienti dalla 4ª Aerobrigata.

La pattuglia operava inizialmente con 5 velivoli, incluso il solista, ed effettuò la prima esibizione ufficiale appena due mesi dopo la sua costitizione, il 1° Maggio 1961, per acquisire il 1° Luglio successivo la denominazione finale di 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, che mantiene tutt'ora.

Il "Sabre" rimase in dotazione al 313° Gruppo per poco più di due anni e venne sostituito a fine Dicembre 1963 dal Fiat G.91PAN, versione alleggerita e dedicata del piccolo cacciabombardiere di produzione nazionale che ha portato le "Frecce" alla maturità e alla notorietà internazionale.

La formazione passa a nove velivoli, diventando una delle più numerose al mondo per arrivare a dieci con la reintroduzione del solista a partire dalla stagione 1966 e la nascita delle figure "classiche" come "l'Arizona" e "l'Apollo 313" che fanno tutt'ora parte del repertorio della Pattuglia.

Il G.91 rimane con il reparto fino al 1981, anno di introduzione dell'Aermacchi MB.339PAN, velivolo tutt'ora in dotazione, meno grintoso del precedente ma che permette grazie alla sua grande maneggevolezza, frutto delle sue qualità di addestratore, l'introduzione di quelle ulteriori figure acrobatiche che sono oggi peculiari nel programma della Pattuglia e che la rendono immediatamente riconoscibile.

Dopo 45 anni di onorato servizio si avvicina però a grandi passi il momento in cui si dovrà dare l'addio anche all'amatissimo MB.339. Il velivolo, nella sua versione "A", ha concluso proprio quest'anno la carriera di addestratore in seno alla nostra Aeronautica, mentre rimane in servizio presso il 61° Stormo di Galatina (LE) nella più recente versione MB.339CD.

Gli ultimi esemplari ancora efficienti della versione "A", dopo la conversione nella variante "PAN" in carico alle "Frecce", garantiranno l'operatività del reparto in attesa del velivolo che lo sostituirà.

Sono infatti già in fase di costruzione a Venegono (VA), sede della Leonardo, i primi esemplari del nuovo T-346 "Master" destinati al Gruppo e per celebrare l'importante traguardo dei 65 anni del Reparto, l'Aeronautica Militare ha organizzato lo scorso 6 e 7 Settembre una grande festa che ha visto l'afflusso sulla base di Rivolto di circa 100.000 visitatori.

Per poter soddisfare l'interesse che si è creato attorno all'evento si è deciso di permettere l'ingresso ai media anche nella giornata del 5 Settembre, dedicata alle prove in volo, unendo l'occasione alla celebrazione altrimenti destinata a rimanere privata del Centenario dalla costituzione del 2° Stormo, reparto oggi non più dotato di velivoli ma dedicato alla difesa antiaerea ed equipaggiato con sistemi missilistici Spada 2000 e Posti Comando "Sirius".

Questo glorioso reparto, più volte sciolto e poi ricostituito nel corso della sua lunga storia, è stato equipaggiato dal 1964 con il G.91R e dal 1991 fino al 2002 con l'AMX. A partire dal 1994 lo Stormo viene trasferito dalla base di Treviso a quella di Rivolto, intrecciando quindi la propria storia con quella della PAN, che ne è stata alle dipendenze dal 2002 fino al 2007, anno di riorganizzazione dell'Arma e in cui il 313° è tornato ad operare come Gruppo Autonomo.

Il programma della manifestazione, che si è ripetuto identico nel giorno delle prove e nei due giorni di apertura "ufficiale", prevedeva la presenza di una ricca mostra statica composta dalla quasi totalità dei velivoli di prima linea e da addestramento in dotazione all'Aeronautica Militare, tra cui spiccavano un F-35A del 32° Stormo ed un nuovissimo addestratore Leonardo T-345A fresco di consegna al 61° Stormo.

A questi si aggiungeva una altrettanto ricca sezione d'epoca con i numerosi velivoli conservati presso la base, che hanno fatto la storia sia dei reparti da addestramento acrobatico dell'Aeronautica che nello specifico quella della 2ª Aerobrigata (poi 2° Stormo), padrone di casa insieme al 313° Gruppo, della base friulana.

Tra i velivoli in statica, insieme ad un esemplare operativo in carico al 61° Stormo, spiccava anche un mockup del nuovo T-346 con la futura livrea della Pattuglia, targata Pininfarina e rivelata per la prima volta lo scorso anno durante i festeggiamenti per il rientro dalla impegnativa tourneè in Nord America.

Oltre alla consueta presenza di numerosi stands e chioschi con oggettistica realizzata per l'importante evento e che ha naturalmente suscitato l'interesse dei molti appassionati presenti si aggiungeva una lunghissima linea di volo, organizzata sulla via di rullaggio parallela alla pista principale della base di Rivolto, e segno inequivocabile della lunga sequenza di esibizioni aeree che avrebbero caratterizzato le tre giornate di festa.

Il programma di volo della giornata è iniziato intorno alle 10:00, mentre continuava l'afflusso delle migliaia di spettatori già in fila per i controlli di rito dalla primissima mattina, con i sorvoli di un KC-767A e di un F-35A, rispettivamente del 14° Stormo di Pratica di Mare (RM) e del 32° Stormo di base ad Amendola (FG), che con i loro passaggi sul cielo campo hanno simulato le capacità di rifornimento in volo e quindi di proiezione di potenza della Forza Armata.

Successivamente si è alzato in volo un elicottero HH-139B appartenente al 15° Stormo, che ha dato prova della propria maneggevolezza e soprattutto delle proprie capacità operative nel ruolo istituzionale di Ricerca e Soccorso, con il salvataggio simulato di un operatore, issato a bordo tramite verricello. Lo stesso esemplare si è reso protagonista nel pomeriggio di un suggestivo passaggio a bassa velocità sulle note del nostro inno e con una grande bandiera nazionale appesa al verricello.

Come di consueto in queste occasioni, è stata significativa la presenza di pattuglie acrobatiche italiane e straniere, sia civili che militari, che hanno voluto festeggiare il traguardo raggiunto dai colleghi della "PAN" e che ha quindi visto riunirsi sulla base friulana una gran parte delle più importanti formazioni acrobatiche europee.

Prima dell'inizio delle esibizioni acrobatiche vere e proprie si è comunque voluto celebrare la storia dell'aeronautica italiana con la presenza di due splendidi rappresentanti della "Fondazione Jonathan Collection", l'unica replica volante di un bombardiere Caproni CA.3 e quella di un caccia SPAD S.XIII, velivoli risalenti al primo conflitto mondiale, che ormai già da due anni sono graditissimi ospiti nel circuito delle più importanti manifestazioni aeree e che ci ricordano come l'industria aeronautica italiana fosse all'avanguardia già dagli esordi della specialità.

Al rientro dei due velivoli storici è andata in volo la pattuglia acrobatica civile WeFly! Team.

Protagonista di una bella esibizione in formazione stretta, la pattuglia italiana, costituita nel 2007 è oggi dotata di tre monoplani acrobatici Vans RV-7 autocostruiti ed ha la particolarità di essere l'unica al mondo composta anche da piloti con disabilità motoria.

Due di loro non hanno infatti l'uso delle gambe e pilotano esclusivamnete con le mani, grazie ad ausili tecnici progettati da loro stessi, dimostrando che con le giuste tecnologie e una buona dose di coraggio e determinazione non ci sono (o quantomeno non dovrebbero esserci) limiti a quello che ognuno può realizzare, anche a dispetto delle proprie limitazioni fisiche.

L'esibizione successiva è stata quella dei Falchi di Mezzanotte ("Midnight Hawks"), la pattuglia acrobatica dell'aeronautica finlandese, dotata di quattro BAE "Hawk". Particolarmente interessante perchè molto difficile da vedere all'estero, la pattuglia è formata da quattro piloti istruttori appartenenti al Fighter Squadron 41 e a differenza delle altre pattuglie non utilizza macchine "dedicate" ma prende in prestito quelle in carico alle scuole di volo della Suomen Ilmavoimat (l'aeronautica militare finlandese), sulla cui deriva vengono temporaneamente apposti i codici individuali della formazione, da 1 a 4.

Nonostante l'esiguo numero di macchine, la pattuglia è nota ed apprezzata per le ridotte distanze che vengono mantenute tra i velivoli, cosa che il simpatico speaker della formazione ha più volte rimarcato durante l'esibizione.

Una curiosità a proposito di questa pattuglia è che normalmente i velivoli impiegati sono gli Hawk Mk.51, ma può accadere per ragioni operative, ed è quello che è successo a Rivolto, che vengano presi in prestito dai reparti gli Hawk Mk.66, quasi indistinguibili dagli altri se non per un particolare: non sono dotati di impianti fumogeni, quindi la loro esibizione è stata l'unica, tra le formazioni acrobatiche presenti, priva dei caratteristici fumi normalmente utilizzati per sottolineare le manovre.

Mentre la pattuglia finlandese si apprestava all'atterraggio si è avviato al decollo l'EF-18+ "Hornet" appartenente alla Ala 15 dell'Ejército del Aire y del Espacio, l'aeronautica militare spagnola, protagonista di una esibizione impressionante che ha esaltato le doti di potenza e manovrabilità dello splendido velivolo della McDonnell-Douglas.

Il velivolo utilizzato esibiva sulle superfici esterne delle derive una livrea particolare dedicata alla Tigre, simbolo sia del reparto che di appartenenza al "Tiger Club", e ai 40 Anni dalla sua costituzione sulle superfici interne e ha sostituito con la sua presenza la pattuglia acrobatica spagnola "Águila", che proprio quest'anno ha definitivamente ritirato dal servizio i propri anziani CASA C.101 ed è impegnata nella transizione al nuovo velivolo, il turboelica Pilatus PC-21.

Conclusa l'esibizione del velivolo spagnolo è stata poi la volta della pattuglia acrobatica croata dei "Krila Oluhe" ("Ali della Tempesta") che si è esibita con sei Pilatus PC-9M ai comandi di altrettanti istruttori della Base Aerea 93 di Zemunik. Precisissimi nelle loro figure e molto coreografici, i croati hanno impressionato per la ridotta distanza tra i velivoli durante le manovre, nonostante la maggiore difficoltà di gestione di un velivolo a turbina e la totale mancanza di tempi morti durante i circa venticinque minuti di esibizione.

Molto applaudita anche la pattuglia civile delle "Baltic Bees" ("Api del Baltico"), provenienti dalla Lettonia e dotate di quattro addestratori a getto Aero L-39C, appropriatamente quanto vivacemente colorati, e protagonisti di una esibizione veloce con figure che richiamano anche la nostra tradizione acrobatica (ad esempio il "volo pazzo" del solista), e che hanno introdotto l'ultimo protagonista delle esibizioni mattutine.

Con una certa trepidazione gli speaker della manifestazione hanno infatti annunciato l'avvio al decollo dell'attesissimo G-91R/1A I-AMIC, che, risplendente nella sua livrea PAN e ai comandi del C.te Lodovisi si è esibito per la gioia degli appassionati della storia delle "Frecce" in una serie di passaggi veloci e sfogate, pur mantenendo l'inviluppo di volo nei limiti imposti dalle autorità aeronautiche civili per questo velivolo che, ricordiamo, è l'unico esemplare volante rimasto al mondo, riportato in condizioni di volo in occasione del Centenario dell'Aeronautica Militare del 2023.

L'atterraggio con il paracadute freno del G-91 ha segnato la conclusione del programma mattutino. Dopo una pausa di poco più di un'ora le esibizioni in volo sono riprese con medesimo ritmo con quello pomeridiano e i primi ad esibirsi sono stati i velivoli della pattuglia acrobatica civile YakItalia, fondata ormai 26 anni fa e attualmente dotata di quattro velivoli (tre Yak-52 ed uno Yak-50), che hanno dimostrato cosa questi anziani addestratori e velivoli acrobatici a pistoni di origine sovietica sono ancora in grado di fare nelle giuste mani.

Dopo il rientro degli Yak è stata la volta dei velivoli dei "Flying Bulls", il nome che la Red Bull assegna al parco di velivoli storici che sponsorizza e che rappresentano una parte importante del patrimonio storico ancora volante in Europa, con esemplari ormai unici nel nostro continente.

A Rivolto erano presenti con tre macchine, una ad ala fissa, il bellissimo e massiccio addestratore T-28B "Trojan", classe 1955, e due ad ala rotante, un elicottero d'attacco Bell AH-1F "Cobra" classe 1967, predecessore dell'AH-64 "Apache", e uno dei due elicotteri utility Bolkow Bo.105C presenti nella loro flotta.

Tre macchine diverse ma che hanno affascinato il pubblico con presentazioni impeccabili ed altamente spettacolari, in particolare quella del Bo.105C, che ha effettuato una presentazione in teoria piu' adatta ad un velivolo ad ala fissa piuttosto che rotante, con continui tonneau, looping e sfogate che mai ci si aspetterebbe da un elicottero.

Intermezzata ai Flying Bulls si è quindi esibita un'altra delle pattuglie più attese in quanto più difficile da vedere all'esterno dei propri confini nazionali, quella turca delle "Turkish Stars" ("Stelle Turche").

La pattuglia, composta da sei velivoli colorati con una elegante livrea bianca e rossa, ha in dotazione sia la versione biposto che quella monoposto dell'oramai rarissimo Northrop F-5 "Freedom Fighter", nelle varianti NF-5A (monoposto) ed NF-5B (biposto), originariamente appartenuti alle forze aeree olandesi.

Il piccolo caccia non ha ovviamente la maneggevolezza di un addestratore ma la pattuglia compensa questa mancanza con figure che ne esaltano la velocità e la rapidissima capacità di rollio, con un lungo programma praticamente privo di momenti morti.

Analogamente molto attesa la "Patrouille Suisse", che impiega sei monposto F-5E "Tiger II", evoluzione relativamente più recente e più performante del medesimo caccia Northrop, i cui piloti si sono distinti per la precisione delle manovre, in particolare negli incroci ad alta velocità e nelle manovre "a specchio".

Quella di Rivolto potrebbe essere stata l'ultima occasione per vedere i "Tiger" della pattuglia svizzera esibirsi sul territorio nazionale, in quanto è previsto che gli ultimi esemplari di questo ormai anziano velivolo vengano ritirati dal servizo al più tardi entro la fine del 2027 per motivi legati ai sempre maggiori costi di manutenzione e al fatto che il modello non fa più parte del sistema di difesa aereo elvetico, che al momento grava solo sui 30 F-18 in servizio, che saranno affiancati e sostituiti a partire dal 2029, dagli F-35.

Non è ancora chiaro se la messa a terra dei "Tiger" segnerà anche la fine della pattuglia che potrebbe, secondo la più rosea delle ipotesi, ricostituirsi utilizzando gli addestratori ad elica Pilatus PC-7 o PC-21 in servizio nelle forze aeree svizzere, ma che costituirebbe di fatto un doppione del "PC-7 Team" basato a Dubendorf, già attivo e apprezzato da 36 anni, rendendo quindi poco plausibile una simile soluzione.

E' stata quindi la volta delle esibizioni soliste dei velivoli in carico al Reparto Sperimentale Volo di Pratica di Mare (RM), i cui piloti hanno esaltato le doti di manovrabilità dei tre velivoli esibiti, un F-2000A "Eurofighter", un addestratore Leonado T-346A, modello che presto diventera il nuovo "Pony" delle Frecce Tricolori, e l'Alenia (oggi Leonardo) C-27J "Spartan" che ancora una volta ha stupito per l'eccezionale manovrabilità dimostrata da questo velivolo da trasporto di produzione nazionale.

Il decollo degli otto Dassault-Dornier "Alpha Jet" della Patrouille de France ha segnato un'altro dei momenti più attesi della giornata, data la riconosciuta capacità della pattuglia francese, i cui piloti hanno dimostrato ancora una volta un coordinamento eccellente ed una eccezionale precisione nell'esecuzione di tutte le manovre, con un programma che esalta le doti di manovrabilità e l'estrema velocità di rollio dell'addestratore franco-tedesco.

La potente esibizione di due F-35 del 32° Stormo, uno in versione "A" convenzionale ed uno in versione "B" con capacità di atterraggio verticale e decollo corto, questo ultimo protagonista di una dimostrazione di "hovering" (ovvero stazionamento a mezz'aria) che ha lasciato il pubblico a bocca aperta per l'apparente facilità con cui è stata eseguita, ha aperto la strada alla simulazione di intercettazione di un velivolo "ostile" (interpretato da un raro "Galeb", addestratore di produzione yugoslava) da parte di un Eurofighter, ultima esibizione prima dell'ingresso in scena dei veri protagonisti della manifestazione.

I velivoli della PAN, tornati in dieci dopo le ultime vicissitudini che avevano giocoforza ridotto la formazione per mancanza di velivoli efficienti, hanno quindi iniziato il rullaggio per portarsi al decollo.

L'esibizione, ammirata da tutti i presenti è stata impeccabile come sempre e ci ha ricordato ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, il motivo per cui le "Frecce" sono considerate tra le migliori formazioni acrobatiche al mondo e rappresantano il fiore all'occhiello della nostra industria aerospaziale e il biglietto da visita della nostra Nazione.

I dieci (undici, con quello del Comandante) MB.339 della Pattuglia sono stati adornati per l'occasione con una livrea modificata: un elegante trim bianco attorno al tettuccio che continua con la carenatura posteriore fino alla deriva ha sostituito il classico blu per avvicinare la livrea attuale a quella che sarà adottata sui prossimi T-346, mentre la parte superiore delle derive sono state colorate in rosso o verde per i gregari e in grigio chiaro per gli altri velivoli, con lo sfondo dei cognomi di tutti i piloti che hanno volato con le "Frecce" nel corso della loro storia e a cui è stato superimposto il numero stilizzato "65" a celebrazione dell'importante traguardo raggiunto.

Non ci sarà purtroppo per questi ormai anziani ma amatissimi velivoli un settantesimo compleanno da celebrare, ma non per questo la gloriosa storia del Reparto si interromperà.

Buon 65° Compleanno, Frecce Tricolori!

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La Redazione di AvioRep.it desidera ringraziare il 5° Reparto dello Stato Maggiore dell'Aeronautica per l'opportunità concessa e tutto il personale coinvolto nell'organizzazione dell'evento per la pazienza e la professionalità dimostrata.

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